Dichiarazione per la trasparenza sui contributi pubblici 2023
Si comunica che, ai sensi della Legge n. 124/2017, comma 125-129 dell’art.1, cosiddetta Legge annuale per il mercato e la concorrenza, l’Associazione Tredici Casade APS (C.F. 90038010329) ha introitato nell’esercizio 2023, a parziale copertura dei costi sostenuti e/o a titolo di contributi, le seguenti somme:
15.000 euro per la Legge regionale 17 febbraio 2010, n. 5 (Valorizzazione dei dialetti di origine veneta parlati nella regione Friuli Venezia Giulia). Graduatoria degli interventi oggetto delle domande di finanziamento ex Bando approvato con D.G.R. n.398 dd.3.3.2023 e pubblicato sul B.U.R. n.11 dd.15.3.2023.
ADIÓS MAMÁ CARLOTAIl 7 Dicembre 2022 presso il Teatro Orazio Bobbio andrà in scena il Musical dei due mondi7 DICEMBRE 2022 Le TREDICI CASADE APS-FITA-UILT con la coorganizzazione e il contributo del Comune di Trieste, la collaborazione del Teatro “il Rossetti” e il sostegno delle “Fondazioni Casali” è lieta di presentare un evento, che ricollega, dopo quasi 160 anni la città di Trieste al Messico, portando alla ribalta una delle più travolgenti vicende cosmopolite del "Segundo Imperio Mexicano" legata alla tragica storia di Carlotta del Belgio, Arciduchessa d’Austria e Imperatrice del Messico. Il ricavato dello spettacolo, dedotte tutte le spese, sarà devoluto in beneficenza all’ I.R.C.C.S. materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste. Al rientro in Europa, Carlotta fu segregata per dieci mesi nel Winter Garden del Castello di Miramar sotto stretta custodia dei gendarmi austriaci. Un mistero impenetrabile, che il trascorrere del tempo non ha ancora mai chiarito e che, oggi, riapre una singolare inchiesta sulle varie ipotesi che, all’epoca, divisero l’opinione pubblica, colorando di giallo la sua tormentata vicenda umana. L’Imperatrice del Messico era impazzita per il crollo del suo sogno imperiale dopo le vessazioni subite dai reggenti europei e tenuta misteriosamente in cura da medici alienisti belgi e austriaci? Oppure l’imperatore Francesco Giuseppe la teneva prigioniera per punirla dall’aver spinto il fratello Massimiliano all’inaudita impresa messicana? O, peggio ancora, per voler impadronirsi del patrimonio della cognata? Attraverso l’analisi di Carlotta con il suo medico di corte, lungo l’alternarsi di momenti di calma a quelli d’angoscia, intervallati da flashback ricchi di musica, danza e folclore internazionale, sarà la voce degli spettatori a dare il responso. Lo spettacolo, con libretto e liriche di Edda Vidiz, le musiche originali di Piero Zanon e la regia di Julian Sgherla, è arricchito da canzoni messicane e statunitensi, inedite in Europa e coeve al Segundo Imperio Mexicano. |
BAGORDI TERGESTINIViaggio nella Trieste Medievale, tra storia e leggenda14-15-16 SETTEMBRE 2018 Il Castelle di San Giusto apre le porte alla storia medievale dell'antica Tergeste: entrate senza timore, vi attende un coinvolgente itinerario nell'Età di Mezzo. Potrete girovagare fra mercanti e artigiani, musicanti e giochi d'ogni tempo, accompagnati dalle giullarate del Galloistrione Tornello, e imbattervi nei Cavalieri del Drago, pronti ad arruolare i bambini nelle loro fila, mentre i Falconieri del Re addestrano i rapaci prima di lasciarli liberi di volare fra gli spalti del Castello ... Il Bagordo era una festa annunciata alla popolazione con un puibblico bando, in cui nel Medioevo si celebravano particolari ricorrenze con grandi spettacoli di piazza, alternati a prove d'abilità e a dimostrazioni militari. |
DOVE REGNA LA BORAHistoria di Trieste in un concerto di emozioniVENERDì 17 AGOSTO / 20:30 Un evento che mette in luce l’incomparabile Historia di Trieste, sottolineata da Edda Vidiz con le note tratte dalle magistrali composizioni dei più noti musicisti triestini: dall’Opera moderna “Tergestini” di Edy Meola al Musical “Maximilian” di Umberto Lupi, dall’Operetta “Eden Tabarin” di Tullio Esopi ai brani di Corrado Gulin, interpretate dai cantanti più amati dal pubblico triestino. Un susseguirsi di emozioni da non dimenticare, come Trieste, città tanto ricca di tormentati eventi e di ricordi pieni di malinconia da sembrare una favola. |
"Tutta la storia antica altro non è che invenzione letteraria accettata come verità" - Voltaire
Tratto da: Storia cronografica di Trieste dalla sua origine all’anno 1695, di Vincenzo Scussa. Stampato nell'anno 1863:
Se questa cronologia fa sorridere lo storico erudito, non dimentichiamo che essa fu considerata perfettamente attendibile fino all’inizio dell’Ottocento. Essa si basava su un computo biblico degli anni a partire dal 4052 a.c. considerato come l’anno della creazione del mondo. Noi sappiamo benissimo che questa cronologia non risponde ad un dato scientifico, ma mito per mito (vedi l’anno della fondazione di Roma 750 a.c. ormai entrato nella consuetudine) possiamo immaginare la fondazione di Trieste nell’anno indicato dallo Scussa, cioè il 2118 a.c. Quindi sommando gli anni precedenti la nascita di Cristo ai giorni nostri, si può affermare che nell'anno 2004 per Trieste ricorrono 4122 anni dalla fondazione Antichissime sono le origini di Trieste (in passato Tergeste): già nella preistoria i cacciatori trovavano ospitalità nelle sue caverne ed i primi pastori costruivano sulle amene alture del circondario i loro “castellieri”. Si tramanda che a Tergeste abbiano sostato gli Argonauti sulla via del ritorno e che gli esuli di Troia si siano quivi rifatti una vita, e – stando alla leggenda – abbiano fondato una colonia, Monte Muliano, la quale per il suo orgoglio ed il suo ardire avrebbe stupito persino il Senato Romano. Dai Castellieri al Campidoglio il passaggio fu relativamente breve: nell'anno 142 a.c. il territorio viene denominato dai romani Tergeste e nel 128 a.c. Tergeste diventa Colonia Romana.Sotto l’aquila di Roma Tergeste conobbe i fasti di un periodo florido e proficuo sino ad essere traghettata, pur con qualche barbarico scossone, verso il dominio di Bisanzio e successivamente al Medioevo dei Liberi Comuni. La libertà del Comune, tenacemente difesa dai tergestini, dovette tuttavia subire all’inizio del Duecento una dura intrusione, quando dal mare si materializzarono le sagome della imponente flotta della IV Crociata guidata dal Doge veneziano Enrico Dandolo che, alla “Magnifica Comunità Tergestina”, chiedeva incondizionata fedeltà alla Serenissima. Tergeste era suddivisa in quattro Rioni: Castello - Cavana - Mercato - Riborgo |
Castello: oltre ad essere sede del clero e delle milizie, era abitato da agricoltori e facchini. Si estendeva dalla sommità del Colle di San Giusto sino alle attuali vie di Donota, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la via della Cattedrale. Cavana: abitato dai nobili e ubicato nella zona attualmente interessata dal progetto di recupero “Urban” e delimitata dalle vie Punta del Forno, Pescheria, delle Mura, Crosada sino a Piazzetta Barbacan. Mercato: luogo di mercanti ubicato nella zona attualmente dietro l’attuale Municipio e comprendente lo stesso Palazzo dell’Anagrafe, il Largo Granatieri, i palazzi Eisner- Civrani e dei Lavori Pubblici. Riborgo: per lo più abitato dai nobili e che abbracciava tutta quella zona compresa fra il Teatro Romano, la via di Donota e il fu Ghetto Ebraico sino al palazzo dell’Anagrafe del Comune. La città era cinta da spesse e solide mura con relative torri di guardia ed armati in sua difesa. Nel suo agro si estendevano vigneti ed uliveti mentre la costa era caratterizzata dalla presenza delle saline, una delle principali fonti di sostentamento. All’arrivo della bella stagione vi si svolgeva il “Mostron” - una rassegna delle milizie assoldate dal Comune per le guerre esterne - allietato da giochi di forza e di coraggio come la giostra, le corse dei cavalli, l’albero della cuccagna e via sollazzando. Tornei e giostre di cavalieri si svolgevano come nel resto dell'Europa. Memorabile fu il torneo organizzato nel 1226 sotto il Podestà Mainardo I al quale presero parte cavalieri provenienti dalla marca Trevigiana, dal Friuli e dai Land germanici. La Repubblica di Venezia incombeva su Tergeste, limitandone l' attività commerciale e imponendole obblighi che mal erano recepiti dai Tergestini. Per ben due volte nel 1285 e nel 1291 Venezia impose dure e vergognose condizioni di pace che Tergeste dovette accettare, pur rifiutandosi sempre di inalberare il vessillo veneziano sulla città. Il 23 dicembre 1368 la Repubblica veneta iniziò un duro assedio a Tergeste, che si protrasse fino al 18 novembre 1369: un assedio che non fu condotto dai veneziani con intrepidezza, ma bensì come guerra di distruzione tanto che, non potendo prendere la città con la forza a causa dell'ardire dei tergestini, dovettero aspettare ben undici mesi, prima di ottenere una vittoria carpita per fame. Il 9 agosto 1382 il Consiglio Maggiore del Comune tergestino, timoroso di perdere le libertà municipali, deliberava la dedizione della città ai Duchi d'Austria ponendo per condizione assoluta che mai sarebbe stata intaccata la libertà del libero Comune, né violati gli Statuti vigenti e tanto meno disconosciute le consuetudini cittadine. Ratificato l'accordo a Graz il 30 settembre dello stesso anno, il Duca Leopoldo sopprimeva la carica di podestà sostituendola con un proprio capitano. E da qui tutt'altra storia... |