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SPETTACOLI, MANIFESTAZIONI ed EVENTI 

TE SE RICORDI, TRIESTE?
Blangemose a la triestina

“Te se ricordi, Trieste?”, un volume prezioso in quanto traduce il lessico vernacolare nella lingua nazionale, che va a completare il dizionario italiano- triestino della stessa autrice “Per no parlar…in cicara”, uscito nel 2010.

Due volumi che possono vantare un primato molto importante: sono i primi dizionari scritti da una donna: Edda Vidiz che entra a vele spiegate nel campo dei lessicografi, finora terreno esclusivamente maschile nel campo della cultura regionale. E forse nazionale.

Ma definire i due volumi soltanto dizionari è riduttivo. Meglio perciò chiamarli zibaldoni. Per dizionario si intende infatti una raccolta di vocaboli e locuzioni ordinati alfabeticamente; qui invece si trova anche una ricca scelta di poesie, ricette, raccontini, fotografie, proverbi, usanze, che formano un affresco molto ampio della cultura giuliana.
 
Zibaldone dunque, con il significato di assortimento di svariati ingredienti dove - dietro alla levigatezza, all’apparente semplicità, alla gradevolezza del risultato - affiora la serietà dell’impegno che nulla lascia all’improvvisazione.

Per meglio inquadrare l'uso dell'espressione dialettale, Edda Vidiz ha saputo dare un tocco della sua personalità prendendo in considerazione anche voci del passato, arcaiche o antiquate, tenendo conto della possibilità che un termine raro possa avere una nuova diffusione e popolarità.Per meglio inquadrare l'uso dell'espressione dialettale, Edda Vidiz ha saputo dare un tocco della sua personalità prendendo in considerazione anche voci del passato, arcaiche o antiquate, tenendo conto della possibilità che un termine raro possa avere una nuova diffusione e popolarità.

Al di là del lessico vero e proprio l'opera si presenta come una piccola raccolta di triestinità: non una sorta di vocabolario da consultare ma un quadro dell'intima essenza dei triestini di fatto e di adozione e dei vizi e virtù dei tanti che interagiscono nelle pieghe di una città variegata e in continua metamorfosi quale è Trieste.

Anche la composizione grafica di “Te se ricordi, Trieste?”, appare molto elegante, gradevole alla vista, estremamente piacevole alla lettura. E, tocco finale, molto belle le foto artistiche della Trieste odierna di Sara Kaleb.

Graziella Semacchi Gliubich



Leggi anche: [introduzione di S. Gliubich]

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